Claudio Naranjo

estratto dal prologo alla prima edizione del libro di Harish Joari: “Leela - The game of Self-Knowledge, Coward, McCann & Geoghegan, Inc. New York, 1975:

Tradizioni spirituali e singoli ricercatori di tempi e luoghi diversi hanno tentato di mappare gli stati del viaggio interiore. L'“albero della vita” cabalistico, le dieci terre del sentiero del Bodhisattva, le sette valli di cui parla Farid Uddin Attar ne “Il Verbo degli Uccelli", la successione di nove cerchi nell’Inferno, Purgatorio e Paradiso di Dante, la Salita del Monte Carmelo di San Giovanni della Croce, e molti altri sono esempi del tentativo di precisare un aspetto o l'altro della complessa struttura del mondo interiore dell'uomo. La struttura del Lilah è uno di questi questi.
 

Harish Joari

estratto dal libro “Leela - The game of Self-Knowledge, Coward, McCann & Geoghegan, Inc. New York, 1975:

Proprio come una goccia d'acqua contiene tutti gli elementi presenti nell'oceano che ne è la fonte, così anche la coscienza umana è una manifestazione microcosmica della Coscienza Universale. Tutto ciò che l'uomo può conoscere esiste già come potenziale dentro di sé.

Per comprendere il mondo fenomenico dobbiamo diventare scienziati del sé, esplorando le organizzazioni della nostra stessa coscienza. È qui che il gioco Lilah serve il suo scopo più alto. Perché è una mappa del sé, il terreno di gioco dell’Uno-che-Diventa-i-Molti.

Nel gioco di Lilah il bisogno è la comprensione, la conoscenza di come e dove il giocatore sta vivendo la propria esperienza in un dato momento.

Il nostro stato di coscienza è più importante delle circostanze che ci circondano: cambiando il tuo stato interiore puoi modificare le tue circostanze.

Il gioco Lilah ti permette di vedere la tua vita come un'espressione del macrocosmo all'interno del tuo microcosmo, come il dramma di tutte le forze cosmiche fino a conseguire la liberazione alla casella numero 68, raggiungendo la coscienza cosmica, proprio come una goccia d'acqua si immerge e si fonde con l’ oceano profondo. Le gocce d'acqua fanno parte dell'oceano e quando si rendono conto che non c'è separazione, si rendono conto che fanno parte del sacro oceano causale chiamato Vita, la Coscienza unitaria.

Nel gioco del Lilah lanciamo un dado karmico e questo ci mostra il nostro livello di involuzione evolutiva all'interno dell’IO quando il dado si posa su una particolare casella. Quindi il gioco ci insegna molto su noi stessi ed alla fine ci insegna che c'è unità nella diversità...
 

Graciela Cohen

estratto dal libro “Lilah, el gran juego - psicologia de los budas”:

Ho capito, sulla base dell'orientamento dato da Fritz Perls, padre della Terapia Gestalt, che essere figli della ricerca della completezza significa che, insieme a scelte per capire il mondo, mettiamo in atto la naturale tendenza della materia vivente a configurare se stessa, assorbendo il miracolo della trasformazione.

In definitiva, Fritz Persl diceva: "La Gestalt è antica quanto il mondo". Si riferiva alla saggezza spontanea dell'organismo vivente che, pur vivendo la sensazione di separazione, ci dà le basi per attivare la tendenza della natura umana ad entrare in processi coscienti che ci portano all’incontro con totalità.

Quando in momenti privilegiati riusciamo a unire queste due ricerche, possiamo dire che siamo integrati.

Oltre a comprendere che abbiamo la capacità di completare noi stessi e di essere consapevoli delle nostre percezioni, sappiamo due cose: da un lato, che ci sono vaste aree della vita che rimangono nell'oscurità e, dall'altro, molti dei nostri processi si vedono interrotti, generando molteplicità di situazioni incompiute con le quali conviviamo. Così troviamo una ragione indiscutibile per la nostra sensazione di turbamento. All'interno del Cosmos-Lilah per queste situazioni inconcluse esiste la parola sanscrita Karmas.

Chiederci come siamo arrivati ​​a questa perturbazione ed avere alcune risposte può aiutarci a compiere il nostro viaggio poiché questo è proprio il punto in cui il gioco del Lilah si offre come strumento di guarigione, una pratica della psicologia buddista.
 

Sri Paramahansa Yogananda

In un film, lo stesso fascio di luce riproduce sullo schermo sia i personaggi buoni che quelli cattivi; essi sono solamente immagini di ombra e luce. Sebbene appaiano come reali, di fatto sono reali solo per la vista e l’udito. Il film del ‘sogno cosmico’ è ‘vero’ non solo per questi due sensi umani, ma per tutti e cinque. L’universo stesso è solo una proiezione di ombre e luci. Ogni cosa è prodotta da Dio che non solo mostra una pellicola vera per i cinque sensi umani, ma scrive la sceneggiatura, dirige, interpreta tutti i personaggi, compone ed esegue la colonna sonora e fornisce anche il pubblico.
 

Claudio Naranjo

estratto dal libro “Amore, Coscienza e Psicoterapia” - Xenia Ed. Milano, 2011:

Potremmo dire che il mondo multidimensionale delle nostre esperienze è un film che assorbe la nostra attenzione come se fosse la realtà, anche se è costituito da un unico ingrediente, la luce del proiettore. Di solito possiamo vedere le cose che la luce illumina, ma solo attraverso l’esperienza contemplativa la mente può percepire la propria luce interiore.

Estratto dal libro “Sanar las mentes para arreglar el mundo - Ensayos psico-espirituales”, Penguin Random House grupo editorial, 2019:

Non sarà che alla fine siamo tutti "chiamati" perché è la condizione umana quella di essere orientati verso qualcosa che trascende il meramente umano?

Estratto dal libro “Amore, Coscienza e Psicoterapia” - Xenia Ed. Milano, 2011:

E quando finalmente il meditatore arriva a disinteressarsi al carosello dei propri pensieri, il suo compito diventa quello di percepire quel fondale della mente dal quale emergono i pensieri e dove di solito non trova nulla.

Credo che un’immagine della fisica possa essere di ispirazione per questo “cambio di segno” nell’esperienza del vuoto.

David Bohm ipotizza l’esistenza di una “realtà implicita” della quale il mondo che percepiamo sarebbe una specie di manifestazione.

Noi pensiamo allo spazio come vuoto, Bohm dice che possiamo anche pensarlo come quei cristalli la cui perfezione li rende quasi invisibili. Un cristallo può essere così trasparente che vediamo solo qualche irregolarità sulla sua superficie. Così come solo queste imperfezioni ostacolano la luce, rendendosi visibili, possiamo concepire che l’universo sia una irregolarità nella superficie dello spazio, uno spazio pieno di energia nonostante la sua apparente vacuità.

Quale che sia la validità dell’ipotesi della fisica che abbiamo citato, mi pare una ricca metafora, potenzialmente ispiratrice, in riferimento a questo «spazio interno» nel quale avvengono i diversi tipi di fenomeni mentali —spazio che è pura soggettività o cognitività, di cui nulla può esser detto— proprio per trascendere la sfera concettuale tramite la quale conosciamo sia il mondo esterno sia l’interno, e che tuttavia è la sostanza (da sub-stare) insostanziale dell’uno e dell’altro.


Dzigar Kongtrul Rinpoche

estratto dal libro “It’s up to you”, Shambala Publications, 2006:

Quando capiamo che nulla esiste indipendentemente, tutto ciò che sorge sembra più onirico e meno minaccioso. Poiché la natura di ogni cosa è il vuoto, possiamo rilassarci e goderci lo spettacolo.


Chogyam Trungpa

estratto dal libro “Meditation in Action”, Shambala Publications, 2010:

Uno non deve incolpare l'ambiente circostante, non deve incolpare le persone, non deve incolpare le condizioni esterne, ma senza cercare di cambiare nulla, semplicemente stare presente e cercare di osservare. Questa è la vera contemplazione su un soggetto. E quando si riesce a superare l'atteggiamento romantico ed emotivo, si scopre la verità anche nel lavello della cucina. Quindi il punto non è rifiutare, ma sfruttare quel momento, qualunque sia la situazione, accettarlo e rispettarlo.
 

Tarthang Tulku

Estratto dal libro “Revelaciones de la mente”, Ed. La Llave, Barcellona, 2020:

Ieri avremmo potuto sentirci come se stessimo nei regni infernali; forse oggi ci troviamo in un posto più felice. Domani magari in un posto diverso. La mente consente l'accesso a tutti i regni accessibili attraverso l'esperienza umana, dagli inferni congelati e ardenti ai regni celesti di continua delizia.

(…) dato che l'esperienza passa attraverso la mente, l'aroma e la qualità della nostra esperienza dipenderanno in larga misura dal modo in cui usiamo la nostra mente. Identità, etichettatura, validazione ed interpretazione costituiscono il regime mentale che struttura l'esperienza, e questo regime è la ragione per cui abbiamo problemi. Il modo in cui osserviamo e ci relazioniamo a questo regime ha importanti implicazioni per tutti gli aspetti della vita.

Estratto dal libro "Kum Nye Tibetan Yoga - A complete guide to health & wellbeing", Dharma Publishing, 1978

Ogni azione che intraprendiamo influenza l'intero universo, proprio come ogni onda che colpisce la riva.

Estratto dal libro “Hidden Mind of Freedom”, Dharma Pub, 1981

Una volta che comprendiamo veramente che la nostra esperienza di veglia è onirica, non dobbiamo più trattare la vita come un problema serio.


Dilgo Khyentse Rinpoche

estratto dal libro “Enlightened Courage”, Shambala Publications, 2006:

L'universo esterno —la terra, le pietre, le montagne, le rocce e le scogliere— sembra essere permanente e stabile, come la città costruita di cemento. In effetti non c'è proprio nulla di solido in esso; non è altro che una città dei sogni.


Shunriu Suzuki-roshi

estratto dal libro “Mente Zen, Mente di Principiante”, Astrolabio-Ubaldini editore, Roma, 1976:

Se la vostra mente è collegata a qualcosa di esterno da essa, si tratta di una piccola mente, una mente limitata. Se la vostra mente non è correlata a nient’altro, allora nella sua attività non sussiste più alcun modo di intendere dualistico. Arrivate ad intendere l’attività come una pura e semplice successone di onde mentali. La grande mente esperisce tutto all’interno di sé. Comprendete la differenza tra le due menti: la mente che include tutto e la mente correlata a qualcos’altro?


Idries Shah

estratto dal libro “The Commanding Self”, The Octagon Press, London, 1994:

Ognuno ha l'abitudine compulsiva di mettere in relazione tutto ciò che gli viene in mente con tante altre cose quante lo schema dei suoi pensieri lo consente. Puoi interpretare ciò che ti sta accadendo nel modo che preferisci o nel modo di cui hai bisogno.

Tra noi, la varietà e la natura parabolica dell'impatto è organizzata in modo da indirizzarsi alle parti della coscienza meno condizionate dall'automatismo. Puoi, tuttavia, interpretare il fenomeno in accordo con qualsiasi schema di pensiero da cui dipendi.

Ad esempio, varie scuole di psicologia ti forniranno quadri di riferimento su misura attraverso i quali potrai rendere conto del processo.

Se hai bisogno della protezione e della rassicurazione di un tale sistema, lo troverai in quel sistema.

estratto dal libro "Seekers After Truth" (London: Octagon Press, 1982), p. 33

L'errore fondamentale che la maggior parte delle persone fa è "Pensare che siamo vivi, mentre ci siamo semplicemente addormentati nella sala d'attesa della vita".


Sri Prem Baba

Mi piace guardare alla vita e al viaggio dell'anima attraverso la metafora di un gioco. Il gioco inizia alla nascita e termina con l'illuminazione, mahasamadhi. Ti muovi all'interno di un tabellone che ha molte caselle, ognuna delle quali rappresenta una lezione da integrare. Integrando l'insegnamento, ottieni l'accesso alla casella successiva. A volte è necessario tornare indietro e rivedere alcune lezioni a seconda di come reagisci con i tuoi pensieri, parole e azioni. Puoi anche fare questa revisione se hai problemi ad assorbire un insegnamento. È importante sapere in quale casa ti trovi o quale lezione ti offre la vita in ogni momento. Questa consapevolezza ti aiuta a muoverti più facilmente attraverso il gioco.

La vita sulla Terra può essere paragonata ad un gioco. È come se ci muovessimo su un tabellone che ha innumerevoli caselle. Ogni casella rappresenta una certa purificazione ed apprendimento. Quando assorbiamo l'apprendimento di una particolare casella, abbiamo la possibilità di tirare di nuovo i dadi in modo da poter continuare a muoverci nel gioco. Una casa può avere una o più stanze; alcuni sono più semplici, altre sono più complesse. C'è la casa delle relazioni, la casa della famiglia, della sessualità, della resa e la casa del proposito. Qualunque sia il punto nel lavoro su di te in questo momento, quella è la tua casa attuale. Dove sei? In che casa sei?

È vero e assolutamente curioso come la maggior parte degli esseri umani non riveli il proprio potenziale Divino. Ci sono molti fattori che favoriscono o sfavoriscono il risveglio di questo potenziale. Ma possiamo dire che il processo di sviluppo, o il risveglio di questo potenziale, è come un viaggio dal falso al vero. Dall'idea di chi siamo a cosa siamo. Da uno stato dormiente di coscienza, dove sogniamo un sogno di lussuria, di attaccamento, a uno stato risvegliato, uno stato di presenza e volontà.

Risvegliando la nostra coscienza siamo in grado di creare uno spazio per la compassione. In questo modo è naturalmente possibile ritrovare la fiducia che tutto va bene. Che non è altro che Lila, il gioco dell'amore di Dio, in corso.

“Impari dagli alti e bassi. Quando puoi osservare che stai andando su o giù, quando sviluppi un centro di osservazione, è allora che inizia la tua ascensione. La percezione di ciò che ti sta accadendo è ciò che promuove l’ascensione. Questa consapevolezza cresce fino al punto in cui va oltre i veli di Maya in modo da poter sperimentare la realtà. "

“Celebriamo il sacro nelle sue versioni più diverse cercando di trovare il mistero dentro di noi, che è eterno, che è indivisibile, che è sempre stato, è e sempre sarà. Identificandoci con questa fonte eterna, possiamo guardare con serenità a ciò che è transitorio, compreso il nostro corpo e la nostra personalità, che appartengono al tempo, nascono con il tempo e muoiono con il tempo. Ma c'è qualcosa che va oltre il corpo e la personalità. Qualcosa che è al di là di ciò che oscilla ed è impermanente”.

“Alcune situazioni della vita sono molto difficili da comprendere con gli occhi della materia perché, notoriamente, sono situazioni di ingiustizia. A volte implicano tradimenti, mancanza di rispetto e diverse forme di non amore. Ma, quando guardiamo con gli occhi dello spirito, comprendiamo ciò che, nel dharma vedico, è conosciuto come lilah – un gioco divino per risvegliare la vita nel seme – soprattutto quando siamo caduti nell’inerzia.”

Stanislav Grof

estratto dal libro “El juego cosmico”:

Altre dimensioni importanti del processo creativo che vengono spesso evidenziate sono il carattere giocoso, la gioia e l'umorismo cosmico del Creatore. Questi sono elementi che sono stati descritti molto bene negli antichi testi indù, che parlano dell'universo e dell'esistenza come lila, o Gioco Divino. Secondo questa visione, la creazione è un'opera cosmica intricata e infinitamente complessa che Dio, Brahman, crea fuori e dentro di sé. È l'autore che ha ideato l'opera teatrale, così come il suo produttore, regista e anche tutti gli attori che interpretano la moltitudine di ruoli in essa. Questa grande opera d'arte cosmica è rappresentata in molte dimensioni, su molti livelli e su scale inimmaginabili.

Potrebbe essere possibile che solo i parametri di base della creazione (e della vita individuale) siano chiaramente definiti, ma che il risultato finale dettagliato rimanga imprevedibile anche per il Divino. Quest'ultimo modello dell'opera cosmica può essere paragonato a un caleidoscopio o ad una partita a scacchi. L'inventore del caleidoscopio si rese ovviamente conto che girare il tubo contenente gli specchi appositamente disposti e i pezzi di vetro colorato avrebbe prodotto bellissimi modelli di immagini mutevoli. Tuttavia, sicuramente non avrebbe potuto prevedere tutte le costellazioni e le combinazioni specifiche che sarebbero potute sorgere quando qualcuno avesse guardato attraverso di esso. Allo stesso modo, l'inventore degli scacchi avrà potuto vedere le potenzialità generali di un gioco che si gioca su una scacchiera di 64 caselle bianche e nere con figure che hanno funzioni e movimenti definiti. Ma sarebbe stato assolutamente fuori discussione anticipare tutte le infinite possibilità delle situazioni concrete a cui poteva condurre il gioco degli scacchi. Naturalmente, la complessità della creazione è infinitamente maggiore di quella del caleidoscopio o degli scacchi. Sebbene l'intelligenza della Coscienza Assoluta sia immensa, è concepibile che lo sviluppo del lavoro cosmico possa essere al di fuori del suo controllo e possa fornire vere sorprese.

Ciò è intimamente connesso con la questione del nostro ruolo nell’opera cosmica. Se il copione universale fosse scritto dal Divino in tutti i suoi dettagli, non lascerebbe a noi attori individuali alcuna possibilità di partecipazione attiva e creativa. Il meglio che possiamo fare è renderci conto che in passato la nostra vita non è stata autentica perché non siamo stati bene informati sugli aspetti fondamentali dell'esistenza e della nostra stessa natura. Tuttavia, se alcuni risultati sono imprevedibili anche per il Divino, varie tendenze indesiderabili possono richiedere il nostro aiuto. In tal caso, potremmo davvero diventare dei veri giocatori attivi e utili collaboratori della Coscienza Assoluta nel gioco divino.

 

Eckhart Tolle

estratto dal libro “Il potere di adesso”:

Il peccato (incoscienza o follia) è la sofferenza che inconsciamente infliggi a te stesso e agli altri finché questo senso illusorio dell’essere governa ciò che pensi, dici e fai (…) L’ego ha bisogno di problemi, conflitti e "nemici" per rafforzare il senso di separazione da cui dipende la sua identità.
 

Estratto dal libro “Un nuovo mondo”:

Risvegliarci nel sogno è il nostro scopo adesso. Quando siamo svegli all'interno del sogno, il dramma terrestre creato dall'ego termina e sorge un sogno più benigno e meraviglioso.


Fritjof Capra

estratto dal libro “Il Tao della fisica”:

Il tema fondamentale ricorrente in tutta la mitologia indù è la creazione del mondo mediante il sacrificio che Dio fa di se stesso —“sacrificio” nel senso originale di “rendersi sacro”— per mezzo del quale Dio diviene il mondo, che alla fine ridiventa Dio. Questa attività creativa del Divino è chiamata lila, il gioco di Dio, e il mondo è considerato lo scenario nel quale si svolge il gioco divino (…) Lila è un’opera ritmica che continua in cicli interminabili, l’Uno diventando molti ed i molti tornando ad essere Uno.


Swami Muktananda

estratto dal libro “Play of Consciousness”:

Tutte le scritture dichiarano questo stesso principio: L'Assoluto è Satchidananda — Essere, Coscienza e Beatitudine. Il mondo, che nasce dall'Assoluto, non è diverso da Esso. Tutte queste apparenze —io”, tu”, questo”— sono semplicemente il Suo gioco. L'identità che appare nella diversità, la diversità che appare nell'identità: tutto questo è il Signore. Questo è il vero principio. Proprio come le innumerevoli gocce, schiuma, bolle e onde dell'oceano non sono in alcun modo diverse dall'oceano, così tutti i nomi, le forme e le qualità dell'universo non sono altro che Chiti. Questo mondo, che è pieno di Coscienza ed è il corpo di Chiti che sta giocando, non è diverso da te, come il fresco spruzzo dell'acqua non è diverso dall'acqua.

L'universo è il gioco del suo Creatore; è il gioco della Coscienza universale.

Walter Evans-Wentz

estratto dal libro "Tibetan Yoga and Secret Doctrines" (London: Oxford University Press, 1935), p. 222:

Un ultimo passo porta lo yogi alla "Grande Realizzazione" che niente all'interno dell'esperienza della sua mente "può essere altro che irreale, tanto quanto i sogni". In questa luce, "la Creazione Universale... e ogni cosa fenomenica in essa contenuta" sono visti come “nient’altro che il contenuto del Sogno Supremo".


Thich Nhat Hanh

estratto dal libro “Il Diamante che recide l’Illusione - Commento al Sutra del Diamante della Prajñaparamita”, Astrolabio-Ubaldini editore, Roma, 1995:

Una vera domanda contiene già la risposta. Se chiediamo “che cosa ha dato origine al Cosmo?”, non possiamo trovare una risposta, perché non abbiamo posto una vera domanda. La domanda contiene in sé l’assunto che il Cosmo sia dovuto a una causa singola, mentre non c’è un solo fenomeno che sia dovuto a una sola causa. Ogni cosa è generata da una serie innumerevoli di cause. In un fiore possiamo trovare il terreno, le nuvole, il concime, la coscienza, la pioggia, il sole…


Robert K. Hall

estratto dal libro “Buddha now”:

Ciò che tu sei è la consapevolezza di ciò che stai notando, non la cosa in sé. Tu sei la consapevolezza della tua opinione. Tu sei la consapevolezza dei tuoi pensieri. Tu sei la consapevolezza dei sentimenti dentro di te () La consapevolezza è aperta e libera. La consapevolezza non ha opinioni, non giudica; è totalmente impersonale. Niente di quello che ti è successo è personale.


Don Juan Matus

diceva che (citato da Ramon Ruiz) nell'universo c'è una forza incommensurabile e indescrivibile che gli sciamani chiamano "intento" e che assolutamente tutto ciò che esiste nel cosmo è connesso, legato a questa forza da quel legame di collegamento. Pertanto, l'interesse degli sciamani è quello di delineare, comprendere e utilizzare tale legame, soprattutto per ripulirlo dagli effetti dannosi delle preoccupazioni della vita quotidiana. Diceva che a questo livello, lo sciamanesimo potrebbe essere definito come il processo di purificazione del nostro legame con l'intento.

Tenete ben presente la similitudine tra la concezione Yaqui dell'Universo espressa da Don Juan, la cosmovisione del mondo orientale e la fisica quantistica. In questo senso, lo yoga sarebbe una pratica per “ripulire il nostro legame con l’intento ed ottenere così la Saggezza Unitiva.

"Lilah" è quindi l'energia cosmica messa in moto che, fluendo incessantemente, genera forme, universi, realtà. È quella che Fritjof Capra chiama la "Danza Cosmica", e in questo senso tutta la "realtà" in cui ci troviamo immersi è una manifestazione, un "gioco" di Brahman o Energia.


Osho

estratto dal libro “Zarathustra: Il Profeta che ride”:

Una delle cose fondamentali che coloro che sono alla ricerca di una direzione, di un significato, di un percorso, alla ricerca di se stessi, devono capire è che dovranno diventare viaggiatori. Non possono rimanere statici, devono imparare ad essere un processo, piuttosto che un evento. L'uomo è l'unico essere sulla Terra, forse nell'intero Universo, che può diventare un processo, un movimento, una crescita. Non solo invecchiare ma crescere a nuovi livelli di coscienza, a nuovi stati di "realizzazione", a nuovi spazi di esperienza.


Richard Alpert (Ram Dass)

Sono determinate caratteristiche, un programma che si manifesta prendendo una nascita umana. Sono nato in un corpo e quel corpo ha una personalità e sto attraversando una serie di esperienze, ciò che si chiama vivere la vita e queste esperienze hanno una certa funzione: queste esperienze se da me usate consapevolmente e intenzionalmente sono veicoli attraverso cui posso risvegliare a ciò che veramente sono.


Omraam Mikhael Aivanhov

A volte vai ad arrampicarti in montagna. Avrai notato che sono gli spigoli delle rocce che ti permettono di arrampicarti. Come potresti farlo se le rocce fossero lisce? Quindi, perché non riesci ad applicare ciò che sai sull'arrampicata su roccia a questo grande viaggio chiamato vita che è molto più significativo? Perché vuoi che la tua vita sia liscia e priva di spigoli? In tali condizioni, non raggiungerai mai la cima e, cosa più importante, cadrai mentre scendi!

Fortunatamente per te, la vita è piena di momenti difficili, ed è grazie ad essi che sei ancora vivo. Quindi, non lamentarti di ostacoli, disagi e nemici: senza di loro non avresti nulla a cui aggrapparti per arrampicarti. Le persone che desiderano una vita facile, pacifica, opulenta, non si rendono conto che in realtà stanno chiedendo la loro rovina. Per fortuna il cielo non li ascolta, sa di cosa hanno bisogno per progredire.

A.R. Orage

estratto dal libro "Psychological Exercises" (New York: Samuel Weiser, 1930), p. 92

La verità è che, proprio come nei sogni notturni il primo sintomo del risveglio è sospettare che si sta sognando, il primo sintomo del risveglio dallo stato di veglia (il secondo risveglio della religione) è il sospetto che il nostro attuale stato di veglia sia allo stesso modo un sogno. Essere consapevoli che siamo solo parzialmente svegli è la prima condizione per diventare pienamente svegli.

Friedrich Nietzsche

estratto da “La gaia scienza”

Questa vita, come tu ora la vivi e l’hai vissuta, dovrai viverla ancora una volta e ancora innumerevoli volte, e non ci sarà in essa mai niente di nuovo, ma ogni dolore e ogni gioia e ogni pensiero e sospiro e ogni indicibile piccola e grande cosa della tua vita dovrà fare ritorno a te, e tutte nella stessa sequenza e successione (…). L’eterna clessidra dell’esistenza viene sempre di nuovo capovolta —e tu con essa, granello di polvere!”.

G.I. Gurdjieff

estratto da “P.D. Ouspensky - Frammenti di un insegnamento sconosciuto” Astrolabio-Ubaldini editore, Roma, 1976:
Il metodo fondamentale per lo studio di sé è l’osservazione di sé. Senza una osservazione di sé eseguita in modo corretto, un uomo non comprenderà mai come le diverse funzioni della sua macchina siano collegate e in correlazione tra loro, non comprenderà mai come e perché, in lui, ‘tutto accade’.

E.J. Gold

estratto da “Practical Work on Self” - Gateways Books & Tapes, Nevada city - CA, 1989:

Il termine Maya è spesso inteso nel senso che il mondo è un'illusione. Dobbiamo capire che non è il mondo ad essere un'illusione, ma la nostra identificazione con il mondo fenomenico, mantenuta dai Tre Grandi Nemici (attenzione errante, distrazioni e seduzioni).

Pema Gellek

Buddha ha insegnato che ci sono 84.000 diverse afflizioni della mente. Ciò significa 84.000 diverse tossicità della mente che oscurano la nostra natura di buddha.
Le nostre difficoltà emotive possono essere la punta dell'iceberg, ma si trovano esattamente dove dobbiamo iniziare per rimuovere gli strati che oscurano il nostro pieno potenziale, la nostra natura di buddha.
Le emozioni negative sono come portali che ci mostrano da dove iniziare la nostra indagine.

Non tutti sanno che siamo in un gioco divino di Maya, ciò che il Buddha descrisse o segnalò come illusione, ed anche noi che siamo “in cammino”, a volte veniamo coinvolti nello show.
Ecco perché i buddha e i bodhisattva lavorano instancabilmente in modo che tutti possiamo arrivare ad intendere che la nostra libertà e la nostra felicità risiedono nel comprendere che non c'è separazione significativa tra nulla e quindi il nostro scopo più alto è lavorare insieme per realizzare il risveglio universale.

Rumi

Ieri ero intelligente e volevo cambiare il mondo. Oggi sono saggio e sto cambiando me stesso.

Carlos Castaneda

estratto da “L’isola del Tonal”:
Noi siamo esseri luminosi. Noi siamo dei percettori. Siamo una consapevolezza; non siamo oggetti, non siamo esseri solidi. Siamo senza limiti (…) Noi, o piuttosto la nostra ragione, dimentica che la descrizione è solo una descrizione; e così imprigioniamo la totalità di noi stessi in un circolo vizioso, dal quale solo raramente usciamo finché siamo in vita.

Max Planck


Tutta la materia ha origine ed esiste solo in virtù di una forza... Dobbiamo presumere dietro questa forza l'esistenza di una Mente cosciente e intelligente. Questa Mente è la matrice di tutta la materia.

William Shakespeare

estratto da “Come vi piace”:
Tutto il mondo è un teatro,
e tutti gli uomini e le donne non sono che attori;
essi hanno le loro uscite e le loro entrate,
e una stessa persona, nella sua vita, rappresenta diverse parti.

Albert Einstein

Ci sono due modi di vivere la tua vita. Una è pensare che niente è un miracolo. L'altra è pensare che ogni cosa è un miracolo.

René Descartes

da “Principia philosophiae” (1644)
If you would be a real seeker after truth, you must at least once in your life doubt, as far as possible, all things.

Ibn Arabi

da “Il Governo divino del Regno Umano”

O seguace del sentiero della Verità, se guardi in profondità nei segreti divini, scoprirai che tu stesso sei la fonte della saggezza divina.